Quando il patto segreto diventa problematico?
È possibile identificare tre tipologie più comuni di patto segreto:
1) Patto segreto praticabile: i partner, attraverso la loro unione, riescono a soddisfare i bisogni affettivi reciproci in maniera simmetrica. Questo tipo di patto è flessibile e dimostra capacità adattiva: cambia in base alle mutevoli situazioni del ciclo di vita della coppia, riuscendo a modificarsi in funzione delle crisi e adeguandosi a quelli che possono essere nuovi bisogni e necessità che emergono nel corso del tempo.
2) Patto segreto impraticabile: i bisogni relazionali e affettivi sono sistematicamente trascurati. Lo scambio è impossibile perché il partner non viene riconosciuto nella sua persona e nei suoi bisogni, ma unicamente come qualcuno in cui cercare e a cui chiedere qualcosa che manca a se stessi. Questo rende le coppie che hanno stipulato un patto di questo tipo altamente conflittuali: i partner hanno bisogni inconsci molto primitivi e fanno all’altro richieste improprie e impossibili da soddisfare. Per questo, il cambiamento è impossibile dal momento che manca la flessibilità.
3) Patto segreto rigido: inizialmente i bisogni relazionali e affettivi vengono soddisfatti reciprocamente, ma il patto non riesce ad evolvere parallelamente all’evoluzione della coppia e dei partner, di conseguenza si esaurisce e il rapporto si corrode. Il patto non si rinnova e non c’è flessibilità: i partner non riescono a rispondere alle nuove esigenze, ai nuovi bisogni e alle nuove richieste che emergono nel corso del tempo, irrigidendosi nelle loro posizioni e provocando l’arresto evolutivo della coppia.
Infine, è importante considerare, oltre che alla qualità del patto segreto, anche le modalità con cui questo si incastra con il patto dichiarato: naturalmente, le coppie che funzionano meglio sono quelle in cui c’è coerenza ed armonia tra patto segreto e patto dichiarato.
Nei primi tempi, il patto segreto è sempre funzionale: l’idealizzazione che si accompagna all’innamoramento porta ad ignorare inconsapevolmente gli aspetti dell’altro che sono meno sintonici con i propri. È però sempre importante tenere presente che la coppia non è un’entità statica, ma può essere considerata come un organismo che attraversa un suo ciclo di vita.
All’inizio, l’innamoramento porta, come detto, a un’idealizzazione del partner. Successivamente, la relazione si consolida ed, essendo entrambi i partner maggiormente sicuri della solidità del rapporto, possono cogliere anche gli aspetti più critici di quest’ultimo, così come dell’altra persona: si assume una visione più realistica della propria relazione. Arrivati a questo punto, i sogni generalmente fatti nel periodo dell’innamoramento possono concretizzarsi in progetti. In questo modo, gradualmente, la coppia vivrà una serie di passaggi evolutivi fondamentali e, in caso nascano dei figli, diventerà famiglia. È necessario che la coppia riesca ad adattarsi e riorganizzarsi di fronte a tutti i cambiamenti cui va incontro. E, con la coppia, è necessario che si rinnovi sempre anche il patto segreto: si può parlare di incastro profondo e realmente funzionale solo quando questo è sufficientemente flessibile per modificarsi in funzione delle circostanze che cambiano nel tempo.