top of page

Narrazione nei momenti di crisi


Davanti ad un evento fortemente inaspettato o ad un grande cambiamento, come una separazione difficile e dolorosa, potremmo spaventarci o rimanere paralizzati, perché fatichiamo a inserirlo nella nostra storia, lo percepiamo avulso dal nostro senso di continuità storica, rifiutiamo di credere che ci rappresenti. La nostra narrazione in qualche modo… si blocca. Non riusciamo a trovare nuove interpretazioni della realtà, continuiamo a raccontarci la stessa storia, una storia dolorosa o frammentata, nella quale non troviamo coerenza e dove ci sentiamo sballottati da una parte all’altra, senza il potere di decidere per noi stessi.

 

"Perché tutto è finito? Perché proprio a noi? Dove abbiamo sbagliato? Perché è andata diversamente da come mi aspettavo?"

Questi sono alcuni interrogativi che tormentano chi si sta separando. Una tendenza frequente è quella di attribuire le colpe al caso, alla sfortuna o agli altri. Davanti alla separazione capita spesso di provare la sensazione che la situazione non dipenda da noi e che si tratti invece di un evento che ci è fatalmente accaduto o un accanimento contro di noi del caso o del destino che non riusciamo a spiegarci. Come conseguenza, proviamo rabbia, impotenza, rassegnazione. Spesso ci sembra di perdere le speranze.

 

Ma la risposta a queste domande può essere cercata altrove: la ricostruzione storica della famiglia e della relazione di coppia ci aiuterà a trovare una ragione per quello che non ci spieghiamo.

Per evitare che la separazione sia traumatica, e che ci lasci confusi e paralizzati, sarà fondamentale trovare il modo di rintracciare nella nostra storia dove e in che modo quello che abbiamo costruito si è modificato, come si è incrinato, come è degenerato, ovvero quali sono le nostre responsabilità storiche rispetto alla situazione in modo da dare un senso all’accaduto e reintegrarlo nella nostra narrazione.

 

Un terapeuta può aiutarci a rielaborare in modo nuovo la nostra storia. Potrà ascoltarci mentre diamo voce ai nostri pensieri e vissuti, aiutandoci a rimetterli in ordine e a guardarli da una nuova prospettiva. Si tratta di un processo chiamato co-narrazione. Il terapeuta può esserci d’aiuto nella ricerca di una relazione tra la crisi attuale, gli accadimenti passati e l’idea che abbiamo di noi stessi, permettendoci di comprendere meglio come mai proprio noi e proprio ora ci troviamo in questa situazione. Si tratta di un processo fondamentale per ricostruire un nuovo equilibrio e riuscire ad evolvere dalla situazione presente.

 

Sarà utile anche riflettere su quali sono le idee, le narrazioni e le aspettative che ci siamo creati rispetto all’amore, alla coppia e alla separazione, in modo da capire come mai può essere così difficile concepire la separazione come parte della nostra vita. Per esempio, la nostra cultura sud-europea ci porta ad immaginare la relazione di coppia come qualcosa destinato a durare per sempre, e ad idealizzare l’amore come un sentimento che, da solo, può sconfiggere ogni nemico ed ogni ostacolo. Dai cartoni animati ai racconti popolari, siamo circondati da modelli di un amore eterno ed onnipotente, raggiunto con il sacrificio e capace di annullare ogni distanza ed ogni divergenza. Questa convinzione è spesso alla base della costruzione della vita di coppia e orienta le aspettative sulla relazione. La crisi separativa può essere vissuta in modo traumatico perché viene assimilata al fallimento, al tradimento delle aspettative di eternità, ad un futuro trascorso in solitudine senza la protezione dell’amato. Con la separazione crolla il mito dell’amore romantico.

 

Riconoscere se questa visione si applica anche a noi, o comprendere quali sono e sono state le nostre idee di amore, potrà aiutarci a ricostruire e a rinnovare la nostra narrazione.




bottom of page