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La mediazione familiare


La mediazione familiare è un intervento che aiuta i genitori che si stanno separando a definire l’accordo di separazione, ovvero i tempi, gli spazi e i modi di organizzazione della vita familiare: dove vivranno i figli, quanto tempo con l’uno o con l’altro genitore durante il periodo scolastico e durante le vacanze, chi dei genitori vivrà nella casa familiare e quale sarà la casa familiare, che tipo di frequentazione dei parenti è prevista da parte dei figli, quali scuole frequenteranno ed ogni altra decisione rilevante per il benessere dei figli e della famiglia.

Alcuni metodi di mediazione prevedono anche la possibilità di decidere nel merito delle questioni economiche.

L’intervento prevede un numero massimo di circa 10 incontri tra i genitori e con il mediatore familiare, finalizzati a definire l’accordo di separazione.

Gli avvocati non vengono coinvolti direttamente nel lavoro di mediazione: il loro intervento sarà successivo, per la “messa in forma giuridica” degli accordi presi in fase di mediazione.

Ma chi è il mediatore familiare? E’ una figura specializzata ed appositamente formata al metodo. La mediazione familiare può essere utilizzata anche in seguito in tutte le occasioni in cui risulti necessario rivedere gli accordi presi.

Come tutti i metodi ADR è volontaria e prevede la disponibilità di entrambi i genitori agli incontri.

La negoziazione assistita


La negoziazione assistita è un istituto giuridico introdotto nel 2014 e applicabile in moltissime controversie legali. Ha lo scopo di favorire un accordo tra le parti al di fuori del tribunale grazie all’assistenza dei legali. Viene frequentemente utilizzato anche nelle situazioni di separazioni e di divorzio: i due coniugi firmano un contratto per procedere congiuntamente alla negoziazione e incaricano i loro avvocati di sostenerli nel trovare un accordo. La negoziazione può durare da 1 a 4 mesi. L’accordo definito al termine della negoziazione viene ratificato in tribunale.



La pratica collaborativa


Quando si parla di pratica collaborativa si fa riferimento ad un processo di negoziazione stragiudiziale che coinvolge nelle trattative, in modo diretto, le parti, i rispettivi avvocati e gli eventuali altri professionisti che li assistono, in uno spirito di collaborazione, buona fede e trasparenza, nell’intento di raggiungere soluzioni concordate. Tale negoziazione avviene tramite incontri in presenza dei coniugi, degli avvocati e spesso anche di una figura con formazione psicologica, che ha la funzione di facilitare la comunicazione e l’accordo.

Il metodo prevede che gli avvocati e i coniugi si impegnino per raggiungere un accordo, senza mai ricorrere davanti al tribunale.


La coordinazione genitoriale


La coordinazione genitoriale è un metodo di contenimento del conflitto separativo. E’ rivolta a genitori la cui perdurante elevata conflittualità costituisce un rischio evolutivo per i figli. Il metodo non ha la funzione di aiutare i genitori in fase di separazione, ma nel momento successivo: i genitori, sostenuti dal Coordinatore Genitoriale, cercano soluzioni serene nell’applicazione del lor a


ccordo di separazione o delle decisioni prese dal giudice.

Nel corso degli incontri con il Coordinatore Genitoriale si decide, per esempio, quale attività sportiva potranno frequentare i figli, come metterli a conoscenza della presenza di un nuovo partner o l’opportunità di coinvolgerli in un viaggio all’estero.

I genitori e il Coordinatore Genitoriale firmano un contratto dove si impegnano ad effettuare il percorso di Coordinazione Genitoriale, a seguire le decisioni che vengono prese e a contenere le loro espressioni aggressive durante gli incontri.






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