Consulente Tecnico di Parte: chi è e quando è necessario
La Consulenza tecnica d’ufficio (CTU) è disposta dal Giudice del Tribunale su sua decisione o su indicazioni delle parti qualora ritenga necessario acquisire elementi più approfonditi di conoscenza delle relazioni familiari e delle caratteristiche interpersonali dei vari componenti della famiglia, in situazioni di particolare conflitto e crisi, con speciale attenzione al benessere dei figli.
Quando si ricorre alla Consulenza Tecnica d'Ufficio? Ad esempio, per la delicata tematica dell’affidamento dei figli nelle separazioni giudiziali e a fronte di difficoltà gravi nell'esercizio delle funzioni genitoriali. Il consulente tecnico d’ufficio, una volta nominato, deve dunque fornire al Giudice elementi utili alla comprensione del contesto familiare e sociale in cui i figli sono inseriti e delle relative risorse.
Le persone coinvolte in un procedimento giudiziario per il quale il Giudice ha disposto una Consulenza tecnica d’ufficio e nominato un perito per il suo svolgimento possono, a loro volta, nominare un "Consulente Tecnico di Parte", di loro fiducia. In questo caso il professionista psicologo ha come compito principale quello di vigilare sulla correttezza delle operazioni peritali (colloqui individuali e di coppia, impiego di reattivi psicodiagnostici, analisi delle interazioni tra genitori e figli) condotte del consulente tecnico d’ufficio nominato dal Giudice e di agevolare la comunicazione tra il Consulente Tecnico e la parte rappresentando e sostenendo il suo assistito affinché possa al meglio comprendere lo svolgimento delle operazioni peritali.
Anche quando il giudice non dispone una CTU, può essere talvolta utile chiedere ad un Consulente Tecnico Specializzato un parere ufficiale scritto sulla situazione in modo da poterlo portare come elemento importante all'attenzione dell'altro genitore o del giudice.